Sicily on picture

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Luoghi turistici Provincia di Agrigento

Tempio della Concordia

Innalzato intorno al 430 a.C. E' un quadrilatero di 19,758 metri per 42,230, poco più di un doppio quadrato che occupa una superficie di mq.843,38 e sviluppa un'altezza di metri 13,481. La cella era preceduta da una semplice anticamera a due colonne (pronaos m. 5,110 per 7,650) ed era seguita, alle spalle, da un altro vestibolo (opistodomos m4,720 per 7,650), ovvero il vano per la custodia del tesoro, dei doni votivi e dell'archivio del tempio. L'elegante e arioso colonnato, secondo i modelli classici, ha 6 colonne per 13; ogni colonna, dell'altezza di m. 6,75, ècostituita da 4 tamburi, con un fascio di 20 scanalature a spigolo vivo. Il tempio deve il suo nome allo storico Fazello (1490- 1570), il quale rinvenne un'iscrizione latina nelle vicinanze, non avente, invero, alcun rapporto con il tempio. Nel 597 il tempio fu trasformato in basilica cristiana dal vescovo Gregorio, dopo esservi stati abbattuti due idoli pagani; e poichè uno di essi nomavasi Raps, la Chiesa fu poi consacrata a S.Gregorio delle Rape.

Valle dei Templi

La Valle dei Templi è un sito archeologico risalente al periodo della Magna Grecia, ubicato nei pressi di Agrigento, in Sicilia. Dal 1997 è stata inserita nella lista dei luoghi Patrimonio mondiale dell’umanità, redatta dall’UNESCO. È considerata un’ambita meta turistica, oltre alla più elevata fonte di turismo per l’intera città di Agrigento e una delle principali di tutta la Sicilia. Importante risulta, per la definizione, della geomorfologia e della topografia dell’antica Akragas, un passo delle Storie di Polibio (IX,27). Dal racconto di Polibio, combinato con la ricerca archeologica, si ricavano i seguenti elementi: a) La cinta muraria seguiva la conformazione fisica del territorio. Lungo il percorso delle mura si aprivano dieci porte: I e II a est, III-IV-V a sud; VI-VII-VIII-IX a ovest, X a nord. b) L’acropoli sembrerebbe identificarsi con la Rupe Atenea, anche se la localizzazione risulta tuttora controversa, data l’esistenza della seconda altura fortificata della Collina di Girgenti, dove si sviluppò l’abitato medievale. c) L’abitato e i monumenti si collocavano ai piedi dell’acropoli, nella zona oggi denominata Valle dei Templi. Essa è delimitata a sud da un rialzo basso e parallelo al mare. L’area compresa tra l’acropoli e la Valle dei Templi è articolata in 5 terrazzamenti, organizzati secondo lo schema ippodameo, poi rimaneggiato in epoca romana. d) Da Livio (XXXVI,40), da Cicerone (Verr. 2,4,43) e dalla ricerca archeologica sul territorio, si può ricavare che l’agora si trovava nella zona pianeggiante a nord-est dell’Olympieion. A nord dell’agora si trovava un ginnasio. e) Ancora più a nord del ginnasio, nei pressi della Chiesa di S. Nicola, sorgevano l’ekklesiasterion di probabile datazione in età ellenistica e il bouleuterion, anch’esso di età ellenistica e trasformato in odeion in età romana. f) I templi sorgono lungo il circuito delle mura. Partendo dall’angolo nord-est, sulle pendici della Rupe Atenea, è il Santuario di Demetra. Sulla collina meridionale si susseguono i templi principali: Tempio di Giunone Lacinia all’estremità orientale, di seguito il Tempio della Concordia, entrambi databili alla metà del V sec. a.C.; quindi, nei pressi della Porta IV, il Tempio di Eracle (fine VI sec. a.C.), l’Olympieion (480 a.C. - 406 a.C.), il Santuario delle divinità ctonie (VI sec. a.C.), sino ad arrivare al Tempio di Vulcano (V sec. a.C.). Sulla Collina di Girgenti sorgeva il Tempio di Athena (odierna S. Maria dei Greci). Nell’area extraurbana, alla confluenza dell’Akragas con l’Hypsas (odierno S. Leone) è il Santuario di Asclepio. g) Ad ovest della foce del S. Leone, sulla collinetta di Montelusa, vi è la necropoli arcaica, coeva alla fondazione di Akragas; a sud-ovest della città moderna sorge la necropoli detta di Contrada di Pezzino (VI-V sec. a.C.). Sulle pendici a sud-est dell’attuale abitato vi è la necropoli di IV sec. a.C.

Casa Natale di Pirandello

La casa dove è nato il premio Nobel Luigi Pirandello è ora un museo, che raccoglie fotografie, recensioni, prime edizioni di libri con dediche autografe, quadri dedicati a Pirandello, locandine delle sue opere, rappresentate nei teatri di tutto il mondo. Accanto alla casa natale, dove periodicamente sono anche allestite mostre dedicate al grande letterato, è situata la Biblioteca. Inoltre, attraverso un piccolo sentiero, è possibile raggiungere il pino pluricentenario tanto amato dallo scrittore, sotto il quale Pirandello sostava per ore, dipingeva, scriveva e dove ha voluto essere sepolto, accanto ad un cippo di pietra della Rupert Atenea, che così porta scritto: '… sia l'urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti dove nacqui'.
La casa, un’abitazione rurale di fine Settecento, si erge solitaria e silenziosa in mezzo alla “natia campagna”, ed è visitabile solo nel primo piano, dove si custodisce una copiosa raccolta di fotografie d’epoca che illustrano alcuni tra i momenti più salienti della vita del drammaturgo, lo stesso premio Nobel ricevuto da Pirandello nel 1934, un busto in bronzo che lo raffigura e alcuni suoi dipinti che rappresentano la campagna circostante.
Un piccolo sentiero sulla destra della casa conduce proprio a quel poco che rimane del vecchio pino ai cui pedi è conservata l’urna con le ceneri di Pirandello. È una semplice sepoltura, una stele in pietra proveniente dalla Rupe Atenea, successivamente plasmata dallo scultore Marino Mazzacurati, che ospita l’urna con le ceneri, tra fiori di campo, agavi, viti e olivastri.

Foce del Fiume Platani

Foce del Fiume Platani
La foce del fiume Platani è un luogo di incantevole bellezza naturalistica su cui domina la falesia di Capo Bianco. Quest’area rappresenta il primo approdo per molti uccelli migratori provenienti dall’Africa e, grazie alla diversificazione degli ambienti, offre rifugio ad una flora rigogliosa e variegata, quindi ad un’avifauna ricca e composita. La riserva comprende la parte finale del Platani (che poco prima di riversarsi in mare forma un’ampia ansa) e il lungo tratto sabbioso di Borgo Monsignore, che è costeggiato da un cordone di dune basse.

Torre Salsa

Tra Siculiana Marina ed Eraclea Minoa si estende una costa incontaminata, la Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa, dove le falesie di gesso si alternano alle marne calcaree a Globigerina, ricoperte talvolta da strati di argilla.La vegetazione erbacea e cespugliosa che ricopre l'ambiente, talora impervio, talvolta consente l'accesso alla splendida spiaggia da stretti sentieri tra le rocce. Il mare é limpidissimo, i fondali rigogliosi di flora e ricchi di fauna.La Torre Salsa, antica torre di avvistamento, si trova nel cuore di questa oasi e domina la sommità di un piccolo promontorio d'argilla da cui traspare, laddove il processo d'erosione é più intenso, la bianca marna calcarea.Sul mare un frastagliato tavolato roccioso crea una miriade di sentieri, dove i pesciolini guizzano veloci tra le alghe ed i lenti crostacei trovano rifugio. La natura impervia dei luoghi ha preservato dalle lottizzazioni quest'oasi e la proietta, per la varietà e la bellezza dei suoi ambienti, per l'importanza della flora e della fauna, fra le aree più interessanti della Sicilia, meritevoli della massima tutela. Il territorio della Riserva di Torre Salsa, esteso per 761,62 ettari ricade in provincia di Agrigento nel territorio del Comune di Siculiana. Il suo litorale si estende lungo la costa per circa 6 chilometri dove é possibile scorgere l'alternarsi di falesie più o meno ripide, dune e immense e solitarie spiagge meta, nei mesi estivi, degli amanti della balneazione.A ridosso della falesia vi sono dei terrazzi naturali dove si é sviluppato il paesaggio agrario.Questi terrazzi, ben modellati, sono incisi da alcuni torrenti molto ramificati e profondi, come il torrente Cannicella e il torrente Eremita, che sfociano in mare costruendo incantevoli scorci scenografici. Attorno a questi terrazzi, da un lato la falesia e il mare e, dall'altro il paesaggio più impervio e montuoso che culmina nelle vette di Monte Stella (mt. 148,40) con un versante a strapiombo sul mare, di Monte Cupolone (mt. 170) sulla cui sommità si vedono segni delle cave di materiali inerti ormai in abbandono da anni e di Monte Eremita (mt. 162,50). Tra monte dell'Eremita e il promontorio della Salsa dove spicca il rudere della Torre Salsa, si scorge un'ampia depressione caratterizzata dalla presenza del torrente Salso detto "Pantano".La zona intorno ad esso é soggetta ad esondazione naturale che la rende, specie nei mesi invernali, inaccessibile.Nella stagione estiva il pantano si asciuga e attraverso una trazzera che lo costeggia é possibile raggiungere la spiaggia. In questa zona vi sono molti terreni coltivati, un rimboschimento con un'area attrezzata per pic-nic e, nel promontorio della Salsa, un ampio rimboschimento che arriva sino alle dune e delle siepi che delimitano dei terreni coltivati a seminativi.


Isola di Lampedusa

Isola di Lampedusa
La Riserva si estende per circa 320 ettari lungo un tratto incontaminato della costa meridionale di Lampedusa. Istituita nel 1996 dall'Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, è finalizzata alla conservazione di un ambiente naturale di grande valore, classificato come sito d'interesse comunitario per la presenza di specie animali e vegetali ed habitat rari minacciati di estinzione.

Isola di Linosa e Lampione


Le isole di Linosa e Lampione costituiscono la Riserva naturale integrale in territorio del comune di Lampedusa e Linosa. L'estensione e di circa 266.87Ha. Linosa è un' isola vulcanica, costituita da quattro centri eruttivi: Monte Rosso, Monte Vulcano, Monte Bandiera e Monte Nero. L'isola è nota per la bellezza delle sue acque e le suggestive scogliere. La riserva naturale ha il fine di tutelare la flora fanerorgamica di circa 220 entità, tra cui l'endemismo uniforme rappresentato da Erodium neuradiforlium Linosae, la ricchissima flora di licheni e muschi, la vegetazione rupestre; le varietà di fauna endemica tra cui il coniglio e la lucertola e le grandi colonie di Berta Maggiore, che si avvicina alla terraferma solo nel periodo di riproduzione. Altro animale che nidifica nell'isola è la tartaruga marina Caretta caretta. Nel territorio di Lampione, scoglio di natura calcarea, inospitale e di difficile approdo, la riserva naturale ha lo scopo di tutelare l'ambiente ecologicamente integro con una ricca comunità faunistica: colonie nidificanti di uccelli marini come il Falco della regina, popolazioni geograficamente isolate di Podareis Filfodensis e Chalcides ocellatus.





Dove mangiare e dove dormire in Provincia di Agrigento

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